• Riflessi rosa. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 29,5X42. Copyright  A. Cocchi ©1997
  • Iceberg. Inchiostri e collage su carta. 1997.cm.15X31,5. Copyright  A. Cocchi © 1997
  • Laguna. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 21X29,7. Copyright  A. Cocchi ©1997
  • Montagna dorata. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 29,5X42. Copyright  A. Cocchi ©1997
  • Aurora boreale. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 39,5X40,3. Copyright  A. Cocchi ©1997
  • Iceberg rosa. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 29,5X42. Copyright  A. Cocchi ©1997
  • Direttamente dal cielo. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 29,5X42. Copyright  A. Cocchi ©1997
   

Orizzonti di luce

Inchiostri e collage

 

In principio Dio creò il cielo e la terra.
La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.

Genesi 1,1-2,4

Gli "Orizzonti di luce" del 1997 sono una serie di dipinti realizzati da Alessandra Cocchi nel 1997. All'interno del percorso stilistico dell'artista, corrispondono al risultato di una ricerca concentrata soprattutto sul colore e sulla luce, valori sviluppati nella loro forza emozionale e nella loro spazialità.

 

 

Già dai primi mesi del 1997 nasce una prima serie, poi denominata "Orizzonti di luce": paesaggi fantastici realizzati con inchiostri e collage su carta che riflettono nella grande dilatazione dello spazio e nella trasparenza dei colori una consapevolezza di libertà e un equilibrio del tutto nuovi.

La tecnica è di natura sperimentale  - una tecnica mista con inchiostri e collage -  e si basa soprattutto sul trattamento della carta, considerata sia come supporto che come materiale espressivo. La carta è infatti elemento privilegiato in tutta la produzione della Cocchi, sfruttato nella sua materialità e possibilità di trasformarsi ed in questo caso è  sottoposto ad un vero processo di trasformazione mediante lacerazioni, incisioni, abrasioni, strappi e modellazione, in modo che ogni piega, ogni strato ed ogni bordo possa reagire al colore e alla luce in virtù del suo potere di assorbenza e di consistenza materica. In questo procedimento diventano importanti anche le rughe, le asperità della carta, le sfrangiature dei bordi: tutti elementi che assumono un valore di 'segno'.

 

Alessandra Cocchi. Montagna dorata. Particolare. 1997
Inchiostri e collage su carta.

 

 

Alessandra Cocchi. Direttamente dal cielo. Part. 1997.
Inchiostri e collage su carta. cm. 29,5X42. Copyright  A. Cocchi ©

 

Il tema tradizionale del paesaggio ha sempre una radice naturalistica, ma in questo caso è completamente distaccato da qualsiasi visione oggettiva. Lo spazio stesso, più che rappresentato prospetticamente, è immaginato e creato direttamente dal colore. Nelle scene la visione avviene dall'alto e da lontano, come se fossero osservate da un essere molto piccolo e leggero, come un insetto in volo che percepisce uno spazio dilatato, immenso.

 

Alessandra Cocchi. Orizzonte. Particolare. 1997. Inchiostri e collage su carta.
cm. 29,5X42. Copyright  A. Cocchi ©

 

Ogni foglio è una totale immersione nella luce: i neri e i grigi sono assenti, volutamente eliminati dalla tavolozza, così il colore si stempera e si dissolve in riflessi e trasparenze. Secondo le parole dell'artista: -Il colore è il luogo magico dove tutto può accadere - e qui ogni frammento di carta, grazie al colore, si trasforma, diventa montagna, isola, scoglio. Ne derivano immagini simili a miraggi, che evocano luoghi lontanissimi, paesaggi artici, mondi primordiali in via di formazione, immersi in un'atmosfera rarefatta. A un'immaginario processo di orogenesi rinviano i bordi irregolari, volutamente stratificati e sgranati, trattati con gli abrasivi e le superfici rugose otenute con un lavoro molto "concreto" di accartocciamento e manipolazione della carta.
Il tutto però è visto come in un sogno o nel ricordo di un'emozione antica, come se lo spettacolo della nascita del giorno fosse rivissuto per la prima volta e dove i colori chiari e le forme imbevute dei luce denotano una ricerca di serenità interiore.

 

G.R.

 

 

 

Direttamente dal cielo.1997. Il gioco del biliardo matematico degli Angeli


L'insostituibile lavoro degli Angeli

 

Direttamente dal cielo. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 29,5X42.
Direttamente dal cielo. 1997. Inchiostri e collage su carta. cm. 29,5X42. Copyright A. Cocchi ©1997

 

 

Sembrerebbe che gli esseri del mondo degli Angeli non lavorano, ma giocano, quasi si divertono nel disporsi a concepire opere con l'aiuto della matematica, come nel caso che tratteremo in relazione alla foto della figura 1, un'opera d'arte, tanto da tradurre il loro operare  per riflesso in divertimento.
Ma non è così.
  Gli Indù chiamano gli Angeli, Deva, che letteralmente significa Esseri Brillanti. Platone ne parla come « Dei Minori ». La traduzione del vocabolo « Deva » nella parola « Dei » ha portato un'errata interpretazione del pensiero orientale. I « trentatre crores (330 milioni) di Dei » non sono Dei nel senso del vocabolo occidentale, ma Deva, o esseri brillanti.
Esistono vari generi di Deva, compresi i rappresentanti su ognuno dei cinque piani inferiori, cioè quelli di Atmâ, Buddhi, Manas, Kâma e detta parte eterica del piano fisico.
  I loro corpi sono formati da Essenze Elementali del Regno al quale appartengono; sono brillanti, variamente colorati e cambiano forma a seconda della volontà dell'entità stessa. Essi formano una grande armata, sempre in grande attività, che lavora sulla Essenza Elementale, per migliorarne la qualità, prendendola per formare il proprio corpo, ributtandola di nuovo e poi riprendendone altre porzioni, in modo da renderla più sensibile.
  Nel Primo Regno Elementale, sul piano mentale più alto o piano causale, preparano del materiale atto a rivestire idee astratte.
   Nel secondo Regno Elementale, sul piano mentale inferiore, preparano materiale pronto a rivestire idee materiali.
   Nel terzo regno Elementale, sul piano Astrale, preparano materiale per rivestire i desideri.
Questo lavoro di miglioramento della Essenza Elementale è il loro lavoro che possono compiere i Deva che si trovano allo stadio che stiamo trattando. Più tardi essi sono anche occupati alle costruzione delle forme, aiutano gli Ego umani avviati versi la incarnazione a costruire i loro nuovi corpi, portano il materiale atto allo scopo e ne dirigono la sistemazione. Quanto meno l'ego è progredito, tanto maggiore è l'aiuto dei Deva. Per gli animali sono essi che fanno quasi tutto il lavoro, e i minerali e vegetali fanno effettivamente tutto essi. Sono gli agenti attivi del Logos, che concretano tutti i dettagli del Suo piano nel mondo e che aiutano gli innumerevoli esseri evolventesi a trovare il materiale di cui hanno bisogno per rivestirsi e per adoperarlo 1.

 


Il gioco del biliardo matematico


Si inventano tanti giochi, spesso da indovini, i più strani e disparati, e il più delle volte ricorrendo a problemi risolti con la matematica, un’occasione didattica molto utile e dilettevole. Ecco, il gioco del biliardo matematico con le fotografie è uno di questi, tanto più che il gioco del biliardo è noto a tutti e molti persone, fra giovani e adulti, lo praticano.
E allora cosa è il biliardo matematico? Si tratta di una importante didattica della matematica che, nel nostro caso, è la fotografia a fare da tavolo di gioco. Si inizia stabilendo la traiettoria da far fare ad un immaginaria bilia, cioè il suo percorso, che è come nel gioco del biliardo col riflettersi sui lati della fotografia (le sponde) secondo la legge dell’ottica.
L’angolo di impatto è uguale all’angolo di riflessione, questa è la regola. Ma a differenza del gioco reale, si considerano due traiettorie per lo stesso punto di partenza, una inversa all’altra, che corrispondono al gioco dei due avversari come visti allo specchio. Due sono i risultati: o le due orbita determinate dai percorsi inversi della bilia immaginaria, arrivano entrambe in due angoli della fotografia (in due buche), non necessariamente nello stesso momento; oppure le due orbite si incontrano e così poi proseguono per incontrasi di nuovo, e poi ancora, ancora senza mai fermarsi. Si comprende che nel primo caso il responso è positivo e nel secondo caso è negativo. Ma si vedrà che nel gioco del biliardo matematico, applicato alle fotografie, si creano delle sfumature che permettono di allestire un ragionamento da psicanalisti, abbastanza da fare da contorno all’esito della geometria del biliardo matematico, cioè in “buca” o no, usando il gergo del gioco reale.
Detto questo, e compreso in che consiste il gioco del biliardo matematico, si ha modo di capire la sua potenzialità rivolta al tema sulle fotografie. Così facendo si possono rivelare segreti nascosti che possono emergere per dare responsi illuminanti. Questo gioco serve per scoprire una ipotetica verità celata nelle fotografie che sembra trapelare, ma con incertezza. Quasi che sia la macchina della verità, per esempio quella usata per i casi incerti della Giustizia degli U.S.A.
Ma come è nata in me questa idea del “biliardo matematico” con le fotografie?

 


Il gioco del biliardo matematico del disegno di Alessandra Cocchi

 

Ed ora si entra nel tema di questo articolo, lo sviluppo del gioco del biliardo matematico su una opera d'arte di Alessandra Cocchi, una nota e valente artista di Cesena. L'opera su cui si svilupperà lo stesso gioco descritto in precedenza per la scultura "La Meridiana Grande" di Renato Ausenda, ora è intitolata "Direttamente dal cielo. 1997". L'ho presentata all'inizio di questo scritto con la fig. 1, ora la mostro con la traccia del percorso della bilila del gioco del biliardo matematico.
La bilia inizia dalla buca 1  in alto a destra dal Cielo, con direzione segnata in giallo  dall'inclinazione del  triangolo equilatero e, dopo aver battuto sulla sponda 7, spinge la sfera (la bilia del gioco) fino a farla rimbalzare su tutte le successive sponde, e giungere nella buca 22 verso la Terra.

 

 

Schema grafico. Alessandra Cocchi.
Figura 3: Alessandra Cocchi. "Direttamente dal cielo. 1997". Inchiostro collage su carta. cm 29,5x42. La bilia inizia dalla buca 1, in alto a destra dal Cielo, con direzione segnata dall'inclinazione del  triangolo equilatero e, dopo aver battuto sulla sponda 7, spinge la sfera fino a farla rimbalzare su tutte le successive sponde, e giungere nella buca 22 verso la Terra.

 

 


È comprensibile che il destino della sfera sia verso il basso, la Terra opposta al Cielo, cioè nella "buca" 22. Molto semplicemente, nell'intento di interpretare il pensiero dell'artista Alessandra Cocchi, mentre eseguiva l'opera, viene chiaramente spiegato dal suo titolo: "Direttamente dal cielo". È una sorta di premio esclusivamente celeste, il regalo di una nuova "Terra" rivolta al mondo terreno in declino. Per certi versi si può legare questo evento all'epilogo dell'Apocalisse di Giovanni. Se ne parla al capitolo 21, versetti 1-3:
« Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
«Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro". »
Si evince che nella "sfera" del disegno, Alessandra Cocchi  ha intravisto la Gerusalemme Celeste.
In quanto al triangolo equilatero che indica la direzione dei tragitti della "sfera" verso la sua destinazione terrena, vale attenermi ancora al cristianesimo in coerenza al riferimento dell'Apocalisse di Giovanni.

 

 

Il Significato del Triangolo nel Cristianesimo


Nel Cristianesimo il significato del Triangolo con il vertice verso l’alto è quello di rappresentare la Natura Divina di Cristo.
Questo simbolo si rifà alla tradizione ebraica della rappresentazione del Nome di Dio.
Il Triangolo con il vertice verso il basso rappresenta la Natura Umana di Cristo.
La loro Unione simboleggia pertanto la Duplice Natura del Figlio.
Nell’arte cristiana è stato soprattutto utilizzato il Triangolo Equilatero con il vertice verso l’alto per rappresentare la Trinità.

In altre opere d’arte cristiana troviamo identificata l’immagine di Dio Padre per mezzo di un’Aureola raggiata a forma di Triangolo.
Tale forma può presentarsi anche da sola, sostituendo la rappresentazione antropomorfa del Padre.
A volte questa aureola triangolare racchiude al suo interno un Occhio, per simboleggiare l’Essenza o la Conoscenza divina.

In particolare l'Occhio nel triangolo equilatero esprime la Provvidenza di Dio, generalmente raggiante o della gloria.
È generalmente interpretato come essere l'occhio di Dio protettore dell'umanità (o come divina provvidenza).
Potremmo interpretare il messaggio del disegno in trattazione di Alessandra Cocchi come un intervento provvidenziale di Dio.

 

Simbolo dell'occhio di Dio
Fig. 4: Simbolo dell'occhio di Dio

 

 


La caduta di Gerico
Riflessioni sulla settima sponda del biliardo matematico

 


« L'arca del Signore girò intorno alla città facendo il circuito una volta, poi tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento.
Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore; i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l'avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si marciava a suon di tromba. Girarono intorno alla città, il secondo giorno, una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.
Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città. Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo: «Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la città.
La città con quanto vi è in essa sarà votata allo sterminio per il Signore;... » (Giosuè 6. 12-17)

 

 

Una nota di rilievo


Si sarà notato che la fotografia del disegno di Alessandra Cocchi, "Direttamente dal cielo. 1997" non è conforme alle misure originali di cm 29,5x42, poichè, tradotta in pixel, è 618x1200. I loro rapporti differiscono fra loro essendo 0,702 e 0,515 nello stesso ordine. Si potrebbe giustamente inficiare tutto il lavoro svolto espresso con la fig. 4, ma è vero anche che l'unica fotografia esposta nel sito ufficiale https://www.alessandracocchi.it/,  di Alessandra Cocchi, é questa della fig. 4.
Per un'indagine convenzionale del genere scientifico didattico sarebbe stato necessario richiedere la copia del disegno originale, ma l'indagine da me eseguita esula dalle regole accademiche sul piano della vita terrestre: è di ordine esoterico. Tutto è legato alle leggi del "principio della sincronicità" di Carl Gustav Jung e vale il primo "messaggio" lanciato da Alessandra Cocchi verso un suo particolare ignoto interlocutore, preposto a interpretarlo in modo esoterico, l'altro giusto capo per un'ipotetica "coincidenza significativa" junghiana.
All'inizio ho parlato degli angeli, e in modo traslato ho voluto legarmi al loro modo di operare nell'occulto.
« Essi formano una grande armata, sempre in grande attività, che lavora sulla Essenza Elementale, per migliorarne la qualità, prendendola per formare il proprio corpo, ributtandola di nuovo e poi riprendendone altre porzioni, in modo da renderla più sensibile.  ».

 

Nel 1997 dal Cielo arriva qualcosa sulla terra, una nuova Terra che non si conosceva

 

 

Figura 5: Cartografia di Caserta
Figura 5: Cartografia di Caserta. Un ragazzo veggente e il suo maestro. Sotto: una coppa graalica capovolta di una Nuova Sapienza

 

 

... Non passarono che pochi mesi che si manifestò in me un interesse nuovo, assai insolito fra quelli delle cose dell'occulto, e cominciarono a sorgere in me visioni nell'osservare mappe di centri urbani. Naturamente fu la mappa di Caserta dove sono vissuto da ragazzo fino al 1969 allorchè mi sposai per trasferirmi a Brescia dove vivo tutt'ora. La mostro accanto con la fig. 1 e appare chiaro che il ragazzino con la bacchetta mi impersona, prova ne è la sua testa che nel punto di pi greco capovolta, ho abitato (il paese Ercole frazione di Caserta) con la famiglia per poi trasferirmi nel punto indicato con l'occhio di Horus accanto alla coppa in luogo di Piazza Carlo III di Caserta.
Ma non mancò di attrarmi, cosa inspiegabile in quel tempo, la mappa di Pechino così lontana dall'Italia. Non passò che qualche giorno che fui preso nel vortice dei disegni di ciò che mi sembrò attinente a quelle mappe topografiche. Ne mostro di seguito una, quella di Pechino con le figure 2 e 3, che mi sembrarono molto interessanti.

 

 

 

    

Figura 6: Cartografia mappale di Pechino rivolta a Nord.                  Figura 7. Cartografia mappale di Pechino a rovescio.

 

 

 

A quel tempo la commentai così:
Scenari di una mente turbinosa

 

 

Figura 8: La pagina della rivista FOCUS n. 61 di novembre 1997.
Figura 8: La pagina della rivista FOCUS n. 61 di novembre 1997. In basso, riporta in evidenza la mia cartografia di Pechino.

 

 

 


Un incipriato vanesio Cavaliere:
lo tradiscono due nei sul viso.
Con la realtà virtuale
or si diletta, che portento.
Gli sembra sano l'arto leso,
e rinnovato, il calor del corpo.
E, a coronar le sue delizie,
una regale dormiente
il suo bacio attende.
Ma il ragazzo in lui non sembra dar ascolto.
Vaghi ricordi d'innocenza mestizia:
trasognate incerte gioie d'un giocar.
Costruir giunche con fragili legni,
e poi... sospinger mollemente.
Pareva d'esser in lontano mar, felice,
e pesci qua e là, ma il tempo
il tempo, non era in me.
Ma cosa vuol dire «il ragazzo in me»?
Occorre dire, a questo punto, che prima di aver scritto i suddetti versi avevo disegnato la geo-cartografia di Pechino a dritto (cioè rivolta al nord in alto), che ho mostrata accanto a quella precedente con la fig. 3, mentre la prima era a rovescio .
Ora si capisce l’arcano descritto nei versi suddetti. Il « ragazzo in me» sono io che il destino ha disposto lontano dal luogo di nascita, come svincolato dallo scenario che imprigionava il vanesio Cavaliere preso anche lui nella sua prigione, se pur al riparo di quella malefica "eucaristia". Sono frequenti cartografie relative a mappe poste a rovescio che non riguardano situazioni del mondo reale, ma spirituale; questa è la differenza con le corrispondenti disegnate al contrario.
La cartografia mappale di Pechino della fig. 4 fu anche riportata sulla rivista FOCUS n.61 di novembre 1997, della quale ho mostrato sopra la pagina relativa con la fig. 4.
Oggi a distanza di tempo, alla luce dei fatti della pandemia del Covid-19, mi sono convinto che la cartografia della fig. 2 si lega al sorgere di questo male, giusto in Cina a Wuhan. Ma è vero anche che era a Pechino la "centrale" occulta del male e del bene di tutta la Cina storica dei loro imperatori e con essa poi di tutto il mondo degli imperatori. Può mai restare inpunito un simile male che ha seminato tanti morti la nostra terra di questi tempi? La cartografia di Pechino dell'illustr. 3, infatti reca il segno della ritorsione con una occulta mano verde che raccoglie la bava del malcapitato giovane contaminato dalla inasana "eucaristia" in uno strano sasso.
Quella stessa mano la ritroviamo in un'altra cartografia, che feci di lì a poco (fig. 5), del complesso mappale di tutta l'area di Castel del Monte (Bari) in cui, da un lato è rappresentato il volto sofferente del Cristo in basso a sinistra, e al lato opposto è rappresentata una verde mano occulta che lancia un sasso contro i tanti personaggi storici dei potenti della Terra.

 

 

 

Figura 9: cartografia mappale di Castel del Monte  (Bari) e dintorni.

Figura 9: cartografia mappale di Castel del Monte  (Bari) e dintorni. operazione occulta "Mani pulite"). Opera dell'autore.

 

 

Ritornando al tempo delle prime cartografie mappali del 1996, cercai di darmi una spiegazione sulla mia disposizione a disegnarle, ritenendo di essere una sorta di sensitivo di nuovo genere, non contemplato nella casistica – mettiamo – dei noti veggenti che riguardano il mondo del cosiddetto paranormale. Tant'è che, ottenni di veder pubblicati i primi risultati delle mie configurazioni cartografiche terrestri, prima sul periodico "Il Giornale dei Misteri" di giugno, nel 1997, e successivamente sul periodico "I Misteri", edizione Cioè. In seguito ci furono alcuni studiosi che mi contattarono per approfondire la tematica su queste mie configurazioni insolite e nel 1999 entrai in relazione con il Dott. Mauro Bigagli, il coordinatore della rivista Energie di "Studi, Ricerca e Scienza dello Spirito" di Cosentino. Mi parve un erudito personaggio carismatico e a giugno del 1999 mi scrisse una lettera in seguito ad una mia in relazione sulle mie configurazioni terrestri. Non la riporto per intero ma solo per la parte che riguarda le cartografie mappali in questione che è questa:
«...La sua sensibilità è tale che non può essere compreso facilmente dall’Uomo di oggi. Lei nelle sue cartografie vede una realtà astrale, appartenente ad una dimensione eterica che nessuno può concepire; questa è la verità. Ciò che dice è vero ma appartiene alla realtà dell’energia astrale. Ho approfondito molto le sue cartografie e questa è la mia conclusione. La sua sensibilità lo eleva e vede cose che altri non vedono. Lei ha una trance lucida...»
In una successiva lettera mi disse fra l'altro:
« Ho percoso la tua energia astrale e ho intravisto il tuo passato. Conoscere il passato significa comprendere il Presente e le tracce del Futuro, conoscendo però le leggi evolutive cosmiche.
Tu sei più astrale che fisico-materiale. Il tuo stato di coscienza, quando scrivi, è posizionato ad una livella alta dell'astrale. La dimensione astrale possiede differenti velocità molecolari e la mente si esprime per simboli e per meccanoche che non conosciamo.
 Tu vivi contemporaneamente in due dimensioni diverse.
... Ti rivedo Entità Guida di un grande veggente (certamente Nostradamus).
Ora certamente devi completare l'opera. Hai cambiato le parti con Nostradamus. Ora è lui che ti fa da Guida spirituale (nella cartografia di Caserta della fig. 3 si vede chiaramente la mia entità Guida Nostradamus - ndr). Tu devi contribuire alla decifrazione delle sue Centurie che tu gli dettasti. I tempi sono arrivati. I Tempi della Verità e della Spada.
Chi dall'UNO viene nella materia, non può che avere una vita di "Frusta".
È la legge. Nessuno sa. Nessuno immagina.
Spesso si è considerati pezzenti!
Tutto è Contro, tutto è Contrasto! Il PIÙ si fa carico del MENO nell'economia della legge universale cosmica.»

 

 

 

"Direttamente dalla Terra al Cielo. 2023". Cartografia mappale di Cesena Centro

 

 

Figura 10: Mappa di Cesena Centro.
Figura 10: Mappa di Cesena Centro.

 

 

Figura 11: Cartografia mappale Cesena Centro.

Figura 11: Cartografia mappale Cesena Centro. Apocalisse di Giovanni.
Il figlio destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro rapito in cielo. La donna fu portata nel deserto nel rifugio preparato da Dio.

 

 

 

Apocalisse 12,1-18


1 Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 2 Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. 3 Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4 la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. 5 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8 ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 9 Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. 10 Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
11 Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.
12 Esultate, dunque, o cieli,
e voi che abitate in essi.
Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è precipitato sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo».
13 Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14 Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. 15 Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16 Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
17 Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.
18 E si fermò sulla spiaggia del mare.

 

Gaetano Barbella
Brescia, 5 settembre 2023

 

 

 

Note

 

1)  Arthur E. Powell. IL CORPO CAUSALE - pp. 32-33 - Edizioni ALAYA

 

 

 

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