I Bassorilievi del 2000 sono il frutto di una particolare ricerca artistica condotta dall'autrice sul segno. I numerosi bozzetti e gli appunti dei suoi "quaderni" (opere anch'esse interessanti) derivano questi lavori in cui il segno viene ricondotto alla sua origine e alla sua duplice essenza: simbolo universale e impronta individuale. Il bianco come colore unico e la materia delicata e fragile della carta come supporto rinviano alla leggerezza evanescente del pensiero.
Riportiamo di seguito alcune recensioni sui Bassorilievi di Alessandra Cocchi
Alessandra Cocchi proves that the most fragile of materials can take on a palpable physicality under the weight of the simpletest symbols, in her exquisitely spare white-on-white work in embossed paper, "la casa dei ritorni", which has the ethereal swiftness of a Zen painting executed in invisible ink.
Ed Mc Cormack 2009
Le opere qui esposte riflettono un momento particolare della continua sperimentazione di Alessandra Cocchi in cui l'artista sente la necessità di affrontare i valori assoluti dell'esistenza.
Il gioco e la dimensione dello spirito libero e leggero, questa volta, sono presenti, ma in tono minore.
Quasi a volere scavare nell'abisso dell'anima alla ricerca di significati ontologici, l'attenzione si concentra sul segno e il colore scompare.
Sono segni primordiali dotati di grande forza espressiva ma anche temperati da un ritmo compositivo controllato, da una elaborazione calcolata e istintiva al tempo stesso, frutto di una riflessione matura sulle esperienze dell'arte moderna.
Non è facile definire queste opere apparentemente semplici dove la carta, antico supporto, viene portata oltre il proprio limite naturale per diventare rilievo, volume che genera forme nello spazio. Lo spazio sembra essere quello, rarefatto, quadrato e puro dell'astrattismo, ma l'impeto del segno evoca gesti antichissimi, rituali ed espressivi, sospesi tra un graffito rupestre primordiale e una cerimonia del tè. La tensione scaturisce dall'aver intuito questi opposti, apparentemente inconciliabili, potenzialmente distruttivi, dominandoli con arte.
Alberto Severi 2004
Alessandra Cocchi attraverso i suoi Rilievi ci restituisce, poeticamente, il profilo segreto di un linguaggio onirico che si articola per intimi grafemi che, riemergendo da un subconscio materico-cartaceo, si disvelano in tutta la loro "leggerezza": una leggerezza che si associa, indubbiamente, ad una indiscussa precisione e determinazione del segno creativo.
La carta utilizzata dall'artista non è quindi banale supporto, bensì sostanza prima: materia-colore viva resa feconda da una luce sapientemente catturata per additarci così le infinite e raffinate possibilità espressive di uno dei materiali più comuni della nostra quotidianità. Ma diremmo, anche, lavori da ascoltare, oltre che da vedere: che nascono, quasi impercettibilmente, dal silenzio dello spazio-carta, per trasmutarsi in veri e propri "segni-neumatici" di un intimo canto dell'anima.
Johnny Farabegoli 2005
Alessandra Cocchi. In equilibrio nell'aria. 2000. Bassorilievo su carta. cm.41,5X30. Copyright A. Cocchi © 2000
La Matematica dice di sì, veramente è in equilibrio in aria. È tutto in armonia.
Il Decagramma rappresenta il Cielo perché indica la perfezione e il dissolvimento di tutte le cose.
In Equilibrio nell'aria. 2000. Geometrie dei poligoni stellati regolari di dieci e quaranta cuspidi
Il numero Dieci simboleggia la perfezione, come anche l’annullamento di tutte le cose. 10 = 1+0 = 1 illustra l’eterno ricominciare. Il significato del numero Dieci, quindi, è da ricondurre alle parole “perfezione” e “annullamento”.
Il Dieci è il totale dei primi quattro numeri e perciò contiene la globalità dei principi universali. Corrisponde alla Tetraktys pitagorica, che insieme al sette lo considerava il numero più importante, in quanto è formato dalla somma delle prime quattro cifre (1+2+3+4=10), esprime la totalità, il compimento, la realizzazione finale. Il numero 10 è divino poiché perfetto, in quanto riunisce in una nuova unità tutti i principi espressi nei numeri dall’uno al nove. Per questo motivo il numero 10 è anche denominato Cielo, ad indicare sia la perfezione che il dissolvimento di tutte le cose.
Tutto questo per il fatto che contiene tutte le possibili relazioni numeriche. La comparazione della simbologia numerica e geometrica fa scoprire un’analogia tra il Dieci ed il punto entro il Cerchio.
Nella tradizione esoterica il valore numerico di un centro o Punto è uno, mentre quello di una circonferenza è nove, numero che moltiplicato per qualsiasi altro dà, per addizione delle cifre costituenti il risultato, sempre e soltanto sé stesso, esattamente come una circonferenza perpetuamente ritornante sul proprio tracciato. Tale simbologia suggerisce l’ipotesi che la decade rappresenti la perfezione relativa allo spazio-tempo circolare, ovvero la divina immanenza. Il 10 indica il cambiamento che permette all’iniziato di evolvere, di crescere e di elevarsi spiritualmente.
1. Si traccia il cerchio che combacia con la curva a semicerchio e relativo centro O,
2. si tracciano gli assi cartesiani yy e xx passanti per il centro O;
3. Puntando il compasso nel centro O, si traccia un secondo cerchio passante per l'estremità E;
4. Iniziando dal punto E, l'estremità della linea semicurva verticale, si traccia la prima corda tangente al cerchio interno;
5. si prosegue tracciando successive corde tangenti al cerchio interno, fino a ricongiungersi al punto E di partenza, ottenendo così un poligono regolare stellato a diedi cuspidi, noto come decagramma;
6. si riscontra che il tratto AC della circonferenza interna è un luogo geometrico all'insegna della Sezione Aurea, considerando il punto B intermedio di AC il raggio della cuspide D;
7. si riscontra che l'altro breve tratto di linea oltre la circonferenza interna è sulla linea della cuspide F;
8. si riscontra infine che la biforcazione I ed L della semicurva verticale coincide con le cuspidi G ed H;
9. Si procedere ora per eseguire un terzo cerchio interno al primo del § 1. Si punta il compasso nel punto O e si traccia il cerchio di raggio G, il punto dove inizia la biforcazione delle linea semicurva verticale;
10. Iniziando dal punto di intersezione dell'asse yy con il cerchio intermedio, si traccia la prima corda tangente al cerchio interno;
11. si prosegue tracciando successive corde tangenti al cerchio interno, fino a ricongiungersi al punto di partenza, ottenendo così un poligono regolare stellato a quaranta cuspidi;
12. come è stato detto in precedenza, il simbolo in studio è armoniosamente caratterizzato da coincidenze sopra elencate fra cui spicca la Sezione Aurea.
È chiaro che Dio considera 40 giorni un periodo spiritualmente significativo. Quando Dio ha voluto preparare qualcuno per il suo scopo di vita, ci ha sempre impiegato 40 giorni. Rick Warren.
Il numero Quaranta infatti è un numero fortemente presente per l’uomo biblico e indica, in modo generale, la quantità di tempo spesa alla presenza di Dio (o qualunque nome tu voglia dare).
Designa sempre un tempo che segna una situazione provvisoria e di attesa:
• è il tempo del castigo e della penitenza, ma anche il tempo della misericordia e del perdono;
• è il tempo dell’intimità con Dio e del colloquio con lui;
• è il tempo in cui l’uomo prende coscienza di sé e si prepara ad accogliere i doni di Dio;
• è il tempo dell’Alleanza e della rivelazione.
Il numero 40 indica quindi la prova iniziata, il trapasso che permette una seconda nascita, quella spirituale. Secondo R. Allendy, medico, psicanalista e astrologo, il numero 40“è la realizzazione di un ciclo nel mondo, o meglio il ritmo delle ripetizioni cicliche dell’Universo”.
Per rendersi conto di tutti questi significati ha il numero 40 è necessario tener presente che nell’antichità i numeri venivano rappresentati con le lettere dell’alfabeto e pertanto, attraverso i numeri (o meglio le lettere che servivano per indicare un numero), si potevano esprimere concetti che niente avevano a che vedere col loro valore numerico.
Per esempio, presso alcuni popoli, in particolare per il popolo ebraico, dalla forma delle lettere si potevano ricavare anche significati simbolici.
La lettera (ebraica) MEM oltre al numero 40 indica, con la sua forma, il ventre materno e anche una sorgente di acqua.
La lettera MEM rappresenta anche l’elemento acqua, l’elemento dinamico che scorre e genera trasformazioni. Inoltre rappresenta il punto di congiunzione tra un prima ed un dopo, un cambiamento, la ripresa dopo la fine, la metamorfosi.
I quaranta giorni così rappresentano un periodo determinato che racchiude un avvenimento o un’esperienza che si prolunga nel tempo, ma che è aperto alla vita, con fede e speranza 1.
Il numero 40 in sintesi indica una sorta di viaggio interiore e spirituale. Un periodo nel quale siamo chiamati a tornare a noi stessi, alla nostra essenza e allo stesso modo un tempo necessario per prepararci a ciò che verrà, una nuova rinascita.
Durante la Quaresima l’uomo è chiamato all’ascolto della Fede, per ritrovare il senso del proprio “pellegrinare” sulla terra, scoprendo la propria dimensione, i propri limiti e nuove possibilità di vita.
I 40 giorni diventano un itinerario personale, ma anche un percorso di carattere penitenziale. Infatti, un aspetto inevitabile della vita è la “prova”.
La prova esalta il valore alla fede, aiuta a percepire in modo più adulto o “più alto” i fatti fuori dal nostro controllo.
La prova purifica. Le sfide, ma anche le emozioni etichettate negative sono necessarie, allenano e conducono alla robustezza, anche nell’affrontare con più forza le stesse “fatiche”.
Tutto questo ci dà un enorme incoraggiamento a diventare responsabili di noi stessi e delle nostre scelte 2.
L'enorme signifizione esoterica derivante dall'indagine geometrica del simbolo di Alessandra Cocchi, "In equilibrio in aria. 2000", lo eleva al punto di poterlo ritenere come un potente talismano che vince la gravità, la forza inferica causa del male. Potrebbe riferirsi ad un potere arcangelico molto elevato. Potrei intravedervi l'avvento di una salvatore e giustiziere giusto in relazione al significato del numero quaranta.
G. Barbella
Brescia, 29 agosto 2023
1) http://elisarossini.com/il-significato-simbolico-del-numero-40/
2) Ibidem
Alessandra Cocchi. Cometa. 2002. Bassorilievo su carta. cm. 36x36. Copyright A. Cocchi ©2002
Si è visto come una occulta geometria composita era celata nel rilievo su carta "In equilibrio nell'aria - 2000", opera di Alessandra Cocchi, figg. 1 e 2, per darle pregio e svelare il suo segreto arcano. Ora allo stesso modo, cioè seguendo un analogo itinerario geometrico, si svelerà il segreto arcano di un'altro rilievo su carta dal titolo "Cometa - 2000" che ha creato l'artista Alessandra Cocchi.
La curva tracciata da punti marcati di presta a conformarsi ad una curva concepita dall'autore, molti anni addietro, ma che non è riportata nei testi accademici. É una curva generatrice di poligoni stellati regolari.
Non si sapeva, ma occupandomi molto spesso di poligoni stellati regolari, mi sono reso conto che hanno una matrice comune tramite una particolare curva che, come le spirali, curve note in geometria – per esempio la spirale logaritmica o aurea – che come regola seguono una variabile, un valore numerico che le descrivono lungo il loro ruotare rispetto a centro. Nel caso della curva di poligoni stellati regolare, di cui andremo a parlare, questo valore è espresso da:
r = 1 / cos (θ / 3)
Di seguito espongo alcuni esempi di questa curva, con grafici relativi alle figure di poligoni stellati più semplici e comuni: un ottagramma, un esagramma e un pentagramma in questo ordine.
Con la fig. 4 è illustrato il caso della curva dell’ottagramma, che si ricava così:
Figura 4: Curva dell'ottagramma
Si traccia il cerchio di raggio OB uguale a 1 e si costruisca l’ottagramma inscrivendovi due quadrati sfasati di un angolo retto.
Il punto A è l’inizio della curva in questione e i punti C e D individuano ulteriormente la stessa curva. Poi sull’asse orizzontale passante per il centro O si rintraccia il punto E della curva, la cui tangente è sempre di 60° rispetto l’asse orizzontale.
Infine l’asintodo della curva, che idealmente si congiunge all’infinito con la curva, segnato in verde, dista dal centro O tre volte il raggio OA.
Infine l’asintodo della curva, che idealmente si congiunge all’infinito con la curva, segnato in verde, dista dal centro O tre volte il raggio OA.
Ed ecco infine l’abaco di calcolo della curva che vale per tutti i casi di poligoni stellati, in relazione ai simboli segnati sulla fig. 4.
Equazione polare della curva:
ρ = ρ0 / cos (θ / 3)…………………….vettore generico della curva (p. esempio nel punto F);
ρ0 = √2 ……………………………….raggio OA della circonferenza interna;
n = numero delle divisioni del poligono stellato = 360° / arccos √2 / ρ ;
δ = arctan 3 cotan (θ / 3)……… angolo di tangenza generico della curva.
a = 3 √2………………………………….distanza dell’asintoto da dal centro O 1.
Figura 5: Curva dell'esagramma Figura 6: Curva del pentagramma.
Fa seguito il caso dell’esagramma con l’illustr. 5, i cui punti A, C e D rintracciano la curva che inizia da A.
Il successivo caso, con l’illustr. 6, riguarda la curva del pentagramma che si ricava dal caso precedente dell’esagramma.
Non è difficile questa operazione grafica. Basta puntare col compasso in E, con raggio EF e tracciare un cerchio per rintracciare il punto G.
Successivamente si centra il compasso in O e si traccia il cerchio di raggio OD entro il quale si delinea il punto I sulla curva, di una delle punte del pentagramma ricercato. Di qui si comincia a tracciare la prima direttrice IP del pentagramma cui fanno seguito le successive, tutte tangenti al cerchio di raggio OE dell’esagramma.
Riesaminando la geometria della curva in osservazione in termini di geometria differenziale, essa può essere definita come una curva avente il seguente angolo δ variabile fra il raggio (o vettore traiettoria) e il vettore tangenziale:
δ = arctan 3 cotan (θ / 3), dove θ è l’angolo tra il vettore traiettoria e il vettore iniziale della curva.
Figura 7: Geometria della curva del quadrato che si adatta alla "Cometa 2002" di Alessandra Cocchi.
Esaminando la simbologia che vi deriva, la curva fatta di punti della fig. 3, in base alla direzione della cometa, individua, con la parallela AO al caso del quadrato ricavato dalla curva.
Il significato del Quadrato è nell’esprimere l’elemento terrestre, inteso come Creato, come manifestazione del divino.
Il Quadrato è la quarta delle figure geometriche fondamentali.
Simbolo della Terra, in opposizione al Cielo, simboleggia anche l’Universo Creato, in opposizione al Non-Creato e al Creatore.
Come figura antidinamica per eccellenza, il significato del Quadrato è quello:
dell’arresto, dell’istante isolato, della stabilità.
Tra le figure geometriche, il Quadrato e il Cerchio si richiamano continuamente.
Il Quadrato rappresenta lo Spazio e il Cerchio (o la Spirale) rappresenta il Tempo.
Nel nostro caso è la curva a rappresentare il tempo. Infatti la prima impressione, nel vedere i punti segnati da Alessandra Cocchi, danno l'idea delle ore di un orologio. E la sfera segna tempo è il senso della cometa.
Il Quadrato e il Cubo rappresentano la perfezione terrestre, come il Cerchio e la Sfera rappresentano la perfezione celeste. Il Cerchio esprime l’Elemento Celeste, l’Unità Divina, l’Eternità e l’Infinito.
In conclusione "Cometa 2002" è un "frammento" avanzato del precedente "frammento" "In equilibrio in aria. 2000". Sono simboli dello stesso potere arcangelico molto elevato nel quale ho intravisto l'avvento di un salvatore e giustiziere. Con "Cometa 2002" egli sta per giungere sulla terra. Ma si tratta della Terra del mondo astrale, cioè il mondo dei defunti. Nondimeno va capito che la nostra materia fisica è retta da altre di natura sottile fra cui è compresa quella astrale. Dunque, in qualche modo che non sappiamo, l'avvento del giustiziere, tramite la "Cometa 2002", opererà il cambiamento anche nel mondo dei viventi.
Alessandra Cocchi ha il dono delle veggenza e della profezia attraverso la sua arte. Inoltre il fatto che la curva di punti e la cometa, di Alessandra Cocchi si sia trovata in relazione con la curva dell'autore, dimostra che non è stato casuale questo incontro. Occorreva che si svelasse mio tramite l'arcano delle opere profetiche dell'artista Alessandra Cocchi.
1) https://www.altrogiornale.org/la-matematica-ha-radici-che-toccano-infinito/